All'inizio del ventesimo secolo, straordinari rivolgimenti caratterizzavano la vita politica europea. La signora Offenbach, collezionista di pennini, ebbe un’intuizione tanto elementare quanto geniale: comprese che la richiesta di strumenti di scrittura sarebbe notevolmente aumentata, perchè i grandi movimenti di truppe avrebbero allontanato da casa molti uomini e la scrittura sarebbe stato l'unico modo per mantenere i legami con le famiglie. Fu così che a Bassano del Grappa, vicino a Vicenza, patria indiscussa dell'arte orafa italiana, nacque nel 1912 la Manifattura pennini d'oro e penne stilografiche.
Proprio a Bassano, nel 1918 vi era il Quartier Generale della Croce Rossa e, tra i clienti della Manifattura, c’era un allora oscuro tenente americano conducente di ambulanze che fece dello scrivere la sua ragion di vita. Il suo nome era Ernest Hemingway e, con ogni probabilità, vergò le pagine di quello che sarà Addio alle armi con una di queste penne italiane.
Da allora, Montegrappa ha sempre realizzato degli strumenti di precisione con lo scopo principale di rendere piacevole lo scrivere a mano. Un piacere che è allo stesso tempo culturale, estetico e sensoriale. La penna stilografica, infatti, è una compagna di viaggio e una compagna di vita: dunque, può essere l'espressione dello stile di una persona.
E' certamente un prodotto estremamente tecnologico, uno dei primi esempi di miniaturizzazione. Occorrono da 15 a 30 componenti per realizzare una penna stilografica di qualità e ognuno di essi richiede mani esperte e cura di ogni minimo dettaglio per ottenere uno scorrimento omogeneo dell'inchiostro, una impugnabilità ottimale e una scrittura fluida.
Anche oggi, alla prima fase di produzione computerizzata a controllo numerico, seguono poi processi di lucidatura, finitura, assemblaggio e confezionamento, tutte eseguite rigorosamente a mano da maestranze che lavorano sotto la guida esperta di chi ha anche più di trent’anni di esperienza ininterrotta in azienda. E' indispensabile questo mix di tecnologia, artigianalità e sensibilità per realizzare penne che dovranno adeguarsi alla personalità di colui che scrive: il pennino deve essere calibrato alla pressione esercitata sul foglio e l'impugnatura deve avere dimensioni e forme adatte alla mano. Quando inizia l'atto dello scrivere, non possiamo che essere rapiti dalla sua insita magia. Il liquido che lascia il pennino per adagiarsi sul foglio traccia linee che si allargano o si restringono seguendo la pressione, i movimenti e i cambiamenti di direzione come fossero la trascrizione degli stati d'animo dello scrivente.
Ogni manoscritto ha una sua assoluta unicità a cui contribuisce anche lo strumento di scrittura.
La scrittura a mano è un piacere insostituibile, con un sua poetica ed una sua estetica, che coinvolgono i sensi.
Infatti, a parte il gusto, se non consideriamo la disdicevole abitudine di portare alla bocca la penna, tutti i sensi sono coinvolti nell'uso di una penna stilografica. Il tatto è stimolato dalle forme, dalle incisioni, dai materiali; la vista dai colori di inchiostri e rivestimenti, da contrasti tra lucido ed opaco e dalla bellezza dei tratti del design; l'udito dal meraviglioso suono del metallo arrotondato che scorre sulle fibre della carta. Ma l'olfatto?
Sembrerebbe non avere nulla a che fare ma, anche se non lo sappiamo definire, ognuno di noi associa un odore all'inchiostro, forse solo perchè la semplice vista dell'inchiostro ci porta alla mente gli odori associati ad antichi ricordi che coinvolgono l'atto dello scrivere. Tornano alla mente i primi giorni di scuola, i banchi di legno, l'aroma della colla Coccoina e delle matite appena temperate, o la carta da lettere aromatizzata di qualche lettera d'amore o ancora l'aroma sprigionato dalla scrivania su cui abbiamo vergato la prima lettera professionale.
Non sorprende più di tanto, dunque, scoprire che già negli inchiostri di China, derivati dal nerofumo del legno di pino e corteccia di frassino, venissero aggiunti olio di sesamo ed additivi quali canfora e muschio. Montegrappa ha pensato di riprendere queste antiche usanze, in modo che lo scorrere delle parole possa essere accompagnato anche dalle note armoniose di emozioni olfattive, animando l'inchiostro, oltre che di colori, anche di essenze.
Si è quindi rivolta a Laura Tonatto, uno dei più noti "nasi" italiani, per realizzare delle fragranze evocative di ameni luoghi del nostro Paese, ma anche dell’italianità del marchio. Immaginatevi di scrivere un lettera lasciando un tratto verde che ricorda la Maremma toscana o uno arancione al caratteristico aroma di Zagara siciliana o, ancora, una scia blu che abbia gli aromi del mare di Capri; che cosa c’è di più personale?
Chi leggerà la vostra missiva, la potrà apprezzare per la sua grafia e per il suo aroma.
Le collezioni Montegrappa, dalle Limited Edition alle Tradizionali, dalle Precious alle Contemporary, tutte dalla caratteristica forma ottagonale, fino alle Conoissseur e Ferrari License, potranno scrivere con un fluido profumato, un inchiostro colorato studiato per una scrittura fluida e sinuosa, che esprima vividi pensieri e emozioni intense.
Ora più che mai una Montegrappa sarà espressione della personalità di chi la usa, una scelta unica per artigianalità, classe, scelta dei materiali e dei disegni. Gioielli fusiformi che si muovono agili per lasciare tracce e aromi indimenticabili.
La scrittura può così avvalersi anche della forza evocativa del profumo, risultando ancora più incisiva. Gli odori sanno risvegliare sentimenti e ricordi di una completezza e una intensità tali che solo in rari casi la poesia e la letteratura riescono ad uguagliare. Forse uno dei migliori esempi è rappresentato dal romanzo Il Profumo di Patrick Süskind, dove la sorprendente scrittura dell'autore riesce a farci percepire e vivere gli odori con una ineguagliabile efficacia.
Ovviamente, gli inchiostri profumati Mantegrappa non hanno la presunzione di potersi sostituire alle parole, non basterà tracciare una linea profumata per comunicare, ma potranno essere come delle garbate sottolineature, dei punti esclamativi, dei puntini di sospensione, che rafforzeranno la bellezza della parola scritta e avranno la funzione di discreti ambasciatori dello stile dello scrivente.
Lo strumento dello scrivere profumato sarà una penna Montegrappa, che nasce per essere fedele compagna: non ci deluderà, perchè i suoi componenti sono stati creati per durare. E’ un oggetto che va rispettato, curato e accudito con amore. Dovesse subire qualche danno, troverebbe accoglienza nel luogo in cui è nata: e la nostra penna ci verrà restituita dopo amorevoli cure, bella, funzionale e vitale come la prima volta.