Lettori carissimi, manco da questa pagina da qualche tempo ma non credo che ciò abbia sensibilmente inciso sulla vostra esistenza quotidiana. Uno dei motivi è che sono stato assorbito da un progetto che mi frullava in testa da qualche anno e che, una volta passato dall’idea alla realtà, ha avuto il suo debutto ufficiale lo scorso 12 Settembre a Fragranze, la sesta edizione dell’incontro organizzato da Pitti Immagine nella splendida cornice dei Giardini Corsini a Firenze. Ebbene ho realizzato il mio sogno, ovvero, a completamento della pluriennale attività svolta nel dare parole ai grandi profumi di eccelsi creatori, cimentarmi anche nel dare profumo alle mie parole. E così è nato il nuovo marchio Calé Fragranze d’Autore. A partire da otto racconti, otto emozioni personali, ho creato assieme al profumiere Maurizio Cerizza, che è mio complice ormai da oltre 12 anni, le loro “forme olfattive”, per citare il grande Maurice Maurin.


Altri profumieri, che stimo e rispetto, con cui potrò condividere le mie storie si aggiungeranno in futuro a lui affiancandomi nel piacevole esercizio di trasformare piccoli racconti in poesie olfattive. Ma prima di provare ad illustrarvi le mie creature voglio precisare, per correttezza, alcuni punti. Non sono un “naso”. Intendo dire che chi è definito in tal modo è una sorte di sacerdote degli oli essenziali. Un alchimista dell’odore che compone nella riservatezza del suo laboratorio utilizzando una conoscenza ed un’esperienza di decine d’anni.


Questi individui non sono necessariamente capaci di “scrivere” da soli delle opere eccelse, ma sono quasi sempre capaci di trascrivere nella loro lingua, ovvero rendere in profumo, storie, opere, immagini e suoni creati da altri artisti. Ecco perché quasi tutti i grandi capolavori della profumeria portano un nome o un marchio che nulla hanno a che vedere con quello del profumiere che li ha fisicamente realizzati. Il nome è dello stilista, dell’azienda che lo ha “commissionato. Non sono quindi il “naso” dei miei prodotti secondo questa accezione ma sono certamente l’ispiratore, il coordinatore, il consigliere e il suggeritore che partecipa attivamente nelle scelte fondamentali, colui che è deputato alla verifica della rispondenza tra storia e fragranza ed alla sua approvazione, in altre parole certamente il coautore. Ma non avrei mai potuto realizzare delle traduzioni in profumo esteticamente e artisticamente valide senza una persona capace di fare un lunghissimo solfeggio e che pratichi con costanza, rispetto e dedizione l’arte della composizione degli oli essenziali. La seconda cosa che tengo a precisare è che questa mia avventura, ma non solo mia visti i numerosi meravigliosi complici, personali e professionali, coinvolti, non ha alcuna intenzione di insegnare o dimostrare alcunché, a parte il ribadire che profumarsi è comunicare e che nel comunicare con il profumo ognuno ha una grande responsabilità: non deve scegliere superficialmente ciò che diverrà l’aurea olfattiva del suo corpo, ma rendersi conto che essa ci annuncerà agli altri quando li incontriamo e lascerà un ricordo di noi quando li lasciamo, e che le impressioni che daremo loro saranno certamente condizionate dal nostro profumo.


Calé Fragranze d’Autore prenderà posto in una delle tante nicchie che propongono la profumeria artistica, in buona compagnia e in totale umiltà. Ecco ora una di queste storie dal titolo “Mistero”. E’ nato perché ci sono nella vita di ognuno delle persone o delle opere che cambiano il modo di vedere le cose ed il mondo attorno a noi. Un uomo quindi, ma soprattutto quello che di lui vorremmo scoprire. Misterioso, ma non per scelta. La complessità e ricchezza del suo essere rendono impossibile il classificarlo, il collocarlo in una categoria e, forse, è molto meglio così. Caldo e avvolgente come cachemire, forte e rassicurante come un abbraccio protettivo, rilassante e piacevole come una serata davanti ad un camino, calmo e riflessivo come certe persone della nostra vita a cui dobbiamo molto, stimolante e inatteso.


Un poco il Fermin di L’Ombra del Vento e un poco il professor Keating de L’attimo fuggente, eamana calde note resinose, legnose, speziate e un sentore di prezioso distillato invecchiato. Robusto e deciso, con accenni di zafferano, menta, rabarbaro e riso basmati dalla caratteristica nota nocciola, che gli conferiscono inaspettate sfaccettature. Ora però non c’è più spazio a disposizione per illustrarvi gli altri sette capitoli di cui vi posso solo dire i titoli: “Assolo”, “Allegro Con Brio”, “Ozio”, “Tepidarium”, “Dolce Riso”, “Brezza Di Seta”, “Preludio D’Oriente”. E invitarvi a scoprirli su www.cale.it.